In questa mia raccolta fa la parte più prepotente un “pesta pietre” a vapore caldaia Breda e struttura in ghisa ideata dall’Ing. Puricelli. Preciso questo perché questo ingegnere è stato il progettista della prima autostrada costruita al mondo, la Milano-Laghi.
Nella zona del lodigiano il bravo Masino scopre questo reperto abbandonato e semi-sprofondato nel terreno per il suo notevole peso. Difficoltà a trovare il proprietario in una landa desolata, e quando lo incontriamo, improvvisamente il catorcio era diventato oggetto di interesse di vari acquirenti.
Il vecchio professore era veramente un furbone e quando accenno al prezzo mi dice testualmente: “si sposa mia figlia e vorrei acquistarle una macchina”. Rispondo: “le macchine vanno dalla Ferrari alla 500”. Si sa che quando qualcuno si interessa per acquistare qualcosa certe persone si inventano affetti o motivi vari per tenere alto il valore.
Sistemiamo la faccenda con l’importo per l’acquisto di una Autobianchi 112. Non descrivo le operazioni di carico su un carrello speciale, il trasporto a casa e l’inizio dei lavori di restauro e di ricostruzione.
Quando penso alle mie 1470 ore di lavoro segnate scrupolosamente sul mio diario, ricordo l’opera precisa e meticolosa del caro cugino Fausto, anche lui tra i miei pensieri più belli, ricordo la generosità dell’amico Luciano Fornello che mi concesse l’uso di un idrojet ad acqua calda e delle capacità tecniche del bravo Masino.
Il 8 dicembre 1986, perfetto, verniciato, possente il pesta pietre parte sbuffando. È stato apprezzato anche dal grande carrozziere Giorgio Giugiaro che in occasione di una mostra a Susa lo ha voluto porre al fianco delle sue vetture.